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Dizion. 5° Ed. .
GRAMOLA.
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GRAMOLA. Definiz: | Sost. femm. Istrumento adoperato a gramolare, ossia a dirompere, il lino e la canapa, e a separare il tiglio dalla materia legnosa; detto più comunem. Maciulla. – | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 130: Con molti panni scaldato al fuoco si prepara [il lino] alla gramola. | Esempio: | But. Comm. Dant. 1, 855: Un peccatore a guisa di maciulla; cioè della gramola, che dirompe lo lino. | Esempio: | Soder. Tratt. Arb. 218: Le gramole del lino con questa (con l'acqua) sì fanno fare la loro opera. | Esempio: | Lastr. Agric. 2, 222: Macerato che sia il lino, si lava sotto l'acqua, e non si stropiccia, per non ridurlo tutto in polvere o stoppa. Fatto ciò si asciuga al sole, indi si stiaccia sotto la gramola stagionato a forza di sole, se si può, altrimenti col caldo del forno, ma il lino non vien bianco, come quand'è gramolato al sole. |
Definiz: | § E per Quell'istrumento usato da' pastaj, o da' fornaj, composto di una stanga e di un argano che la muove, con cui si batte e si lavora la pasta per ridurla alla conveniente sodezza. – | Esempio: | Soder. Cult. Ort. 109: Si mandi [il grano] a macinare e sene faccia pane, dimenando la pasta con la gramola, o forte con le pugna, e si cuoca stagionatamente e sarà ottimo. | Esempio: | Manett. Mem. Frum. 53: A Bologna poi, Venezia, e in quasi tutto il territorio della Lombardia e della Romagna, lavorano e dirompono la pasta per mezzo d'un adattato strumento che dicesi stanga e gramola. |
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